Quintodecimo
di Acquasanta Terme (Ascoli Piceno)
Don Argentino D'Angelo
30 luglio 1930 - 24 agosto 2008
Don Argentino nasce il 30 luglio 1930 ad Offida in
provincia di Ascoli Piceno. Frequenta il Seminario di Ascoli Piceno nel periodo
della II Guerra Mondiale. Il 15 giugno 1944 è testimone oculare dell'eccidio in
Contrada Lava, sulla provinciale per Castel di Lama a pochi chilometri da
Offida, in cui vennero trucidati Cesare Gabrielli, suo fratello Antonio e suo
figlio Luciano, sfollati da Ragnola di Porto d'Ascoli. Viene ordinato sacerdote
dal Vescovo Ambrogio Squintani nel sabato santo del 4 aprile del 1953. Dopo
appena quattro mesi è inviato come parroco a Pascellata di Vallecastellana, che
aveva già visto il "nostro" Don Timoteo Pacilli, dove rimane per cinque anni.
Nel 1958 è nominato parroco della vasta parrocchia di Quintodecimo di Acquasanta
Terme che lo vede sede dell'incarico fino alla sua improvvisa scomparsa. Don
Argentino, nella sua lunga carriera ecclesiastica, ha ricoperto numerosi
incarichi nella vita della Diocesi Ascolana; tra gli altri si ricordano:
Delegato Diocesano per il turismo;
Curatore Rassegna Stampa del periodico "Vita Picena";
Presidente Comitato Diocesano per il Sostegno Economico alla Chiesa
Cattolica.
Al suo rito funebre, celebrato nell'ampia Collegiata di Offida dal Vescovo
della Diocesi di Ascoli Piceno S.E. Silvano Montevecchi, hanno partecipato oltre
80 sacerdoti.
La celebrazione con il Vescovo per il 50° di
Sacerdozio. Spazio per i ricordi... La lode del Signore... i nostri
ultimi ringraziamenti per te.
Caro Don Argentino, non siamo
riusciti a leggerti questa lettera al Tuo funerale a causa della commozione, ma
dopo 50 anni trascorsi con noi, sentiamo il desiderio di dirTi alcune cose che,
forse, non siamo mai riusciti a comunicarTi. Ti ricordiamo al tuo arrivo, magro,
giovane, valente sportivo, amante del calcio e della bicicletta, promotore di
iniziative sportive che coinvolgevano numerosi giovani che allora abitavano
nelle nostre frazioni. Nel corso degli anni sei stato per tutti una presenza
rassicurante e discreta, non ti sei mai imposto con il tuo operato e non hai mai
espresso giudizi soprattutto durante le varie discussioni e le divergenze tra
parrocchiani. Ciò che a volte ci è sembrata una Tua debolezza, è stata invece la
Tua forza, quella di una presenza spirituale volta solo a conciliare e mai a
divider e. Le Tue prediche non erano mai prediche, ma “riflessioni” come le
chiamavi Tu, riflessioni dotte ma espresse con grande semplicità, comprensibili
a tutti. Eri uno di noi e non abbiamo mai considerato la possibilità che potessi
non fare più parte della nostra comunità. Ed è proprio per questo che la Tua
assenza con il passare dei giorni risulta essere più dura da accettare. Hai
lavorato in silenzio e sei riuscito per dieci anni a coordinare la rassegna
natalizia dei presepi artigianali che ha reso note, a chi ancora non le
conoscesse, le bellezze e le caratteristiche del nostro paese, Quintodecimo. Hai
lottato per mantenere viva, anche negli anni del maggiore spopolamento della
nostra parrocchia, la manifestazione della Via Crucis vivente che ogni volta a
tutti noi rinnova la commozione e lo stupore per la Passione di Cristo. Con
interventi puntuali negli anni hai mantenuto in buono stato di conservazione le
varie chiese della parrocchia (comprende altri paesini, oltre a Quintodecimo –
ndr). Non da ultimo, per importanza, sei riuscito a concludere il restauro della
chiesetta di San Vincenzo e di questa bella chiesa (la chiesa Parrocchiale
dedicata a Santa Maria delle Piane- ndr) che è motivo di orgoglio per tutti noi
e di lustro per tutta la nostra comunità . Ogni volta che entreremo qui,
sentiremo viva la Tua presenza, Ti ricorderemo e Ti ringrazieremo con la
preghiera. Caro Don Argentino, grazie. La lapide commemorativa nella
chiesa parrocchiale...
Questo è il mio ricordo per
te... per una notte triste, lunghissima e indimenticabile...
Letta – a nome di tutti i
parrocchiani - da Rachele Di Cosmo – Calvelli alle onoranze funebri.